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L’Associazione e l’informazione sul diabete

14 dicembre 2016Maurizio Bucarelli

Siamo ormai al termine di un nuovo anno di attività associativa. Come noto a molti sono trentasei gli anni che vedono i volontari dell’Associazione Diabetici impegnati, nelle forme più comuni, a fornire informazioni alla popolazione bergamasca sull’insorgere della malattia che sempre più colpisce donne ed uomini. L’insorgere del Diabete Mellito di Tipo 2 ha visto in questi ultimi anni in Italia, come negli altri Paesi, abbassarsi sempre più l’età del paziente.
Tante sono le motivazioni che permettono il sorgere di nuovi casi (circa il 90% dei diabetici nel mondo rientra tra quelli soggetti a patologia di Tipo 2). Tra queste, non solo per i Paesi economicamente avanzati ma anche per quelli che da poco si sono affacciati ad economie moderne, lo stile di vita, l’alimentazione e la presenza della patologia in famiglia. Quindi l’interesse dei diabetologi e del sistema sanitario si è indirizzato ad osservare ancora più gli individui, al fine di avere risposte riguardo la possibile presenza di diabete mellito di Tipo 2 a partire dai 40 anni di età. Si tratta di un’indagine che riguarda soprattutto individui sovrappeso che potrebbero eliminare il rischio o contenerlo svolgendo attività fisica ed osservando una alimentazione equilibrata. Tutto ciò senza dimenticare che gli anziani affetti da diabete di Tipo 2 rappresentano in Italia sempre una percentuale elevata sul totale dei diabetici anche se ciò è in relazione anche all’aumento della durata di vita.
L’Associazione, con la sua attività itinerante (screening, incontri con gli studenti, organizzazione di convegni ed altri eventi pubblici), è parte rilevante dell’azione di prevenzione del diabete. È oggi importante per l’Associazione, vista la Legge Regionale che ha introdotto un Sistema Sanitario Lombardo che prevede tra l’altro la figura del Direttore Socio Sanitario anche nelle tre ASST bergamasche, capire quale potrà essere il suo ruolo nelle attività di prevenzione e di continuità di partecipazione nel processo di vicinanza al paziente, azioni che sono proprie delle figure prima citate.
Poiché non esiste solo il diabete di Tipo 2, patologia che è seguita in particolare dall’Associazione, ma purtroppo anche il diabete di Tipo 1 che si sviluppa prevalentemente nell’età infantile accompagnando il paziente per tutta la vita, l’Associazione Diabetici Bergamaschi ha in questi ultimi mesi avuto contatti con la Presidente dell’Associazione “Noi insieme per i diabetici insulinodipendenti” per intraprendere un percorso comune di collaborazione a tutela dei diritti dei diabetici bergamaschi. L’importante e rilevante attività che viene svolta da quest’ultima associazione, in particolare nell’assistere i “piccoli diabetici”, e la disponibilità dimostrata dalla presidente Cristina Calligarich sono di buon auspicio per migliorare la presenza del volontariato nel sistema della sanità bergamasca nell’interesse dei diabetici.

Dott. Giambattista Negretti
(Presidente Associazione Diabetici Bergamaschi Onlus)

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